Bruxelles si piega completamente a Erdogan. La Turchia ha invaso la Siria infischiandosene di Europa e Nato, per mesi ha minacciato di aprire le porte dei migranti verso l’Ue, cosa che tra l’altro continua a fare, come dimostra la situazione in Grecia, in più ha violato le acque territoriali europee cominciando a estrarre il gas a largo di Cipro, affidato, tra gli altri, anche all’italiana Eni. E l’Ue che fa? Decide di sbloccare per intero i 6 miliardi promessi nel 2016 alla Turchia sotto la pressione della Germania per la cooperazione nella gestione dei rifugiati.
Prendiamo atto che per il nuovo Alto rappresentante per la politica estera Ue, Borrell, non sono in discussione eventuali sanzioni per il furto del nostro gas; tutto questo, mentre teniamo aperte le nostre porte all’invasione di acciaio, pesce, nocciole e altri prodotti dalla Turchia. Spiace riscontrare che la Commissione von der Leyen dimostra di essere in totale continuità con lo scellerato esecutivo Juncker. A pagare il prezzo di questa politica di subordinazione ad Ankara saranno le imprese e i cittadini italiani.