L’Ue dovrebbe prendere esempio dal Veneto, che con rapidità e una strategia chiara sta dando risposte ai nostri pescatori. Ringrazio l’assessore Giuseppe Pan per il grande lavoro che sta svolgendo e per le parole di apprezzamento verso il mio impegno a Bruxelles a favore del settore. Il coordinamento tra il livello territoriale e quello europeo può essere la chiave di volta per rilanciare pesca e acquacoltura.
A Bruxelles, purtroppo, si è perso troppo tempo e si è di fatto rallentato l’iter per l’uso del Feamp, nonostante il problema fosse stato segnalato dalla Lega. Ora siamo riusciti a sbloccare l’impasse, ma non ci possiamo di certo accontentare: le misure varate finora dall’Ue sono il minimo sindacale. Serve un piano straordinario che preveda anche una modifica radicale delle politiche europee per la pesca: meno burocrazia e più efficienza e supporto all’attività svolta e alle condizioni di vita dei pescatori. Dobbiamo poi sensibilizzare i consumatori promuovendo al massimo i prodotti della pesca e dell’acquacoltura veneti e italiani, che rispettano altissimi standard qualitativi, sociali e di sicurezza alimentare.
Ho particolarmente apprezzato l’iniziativa nonché l’intenzione annunciata dall’assessore Pan di portare avanti un piano veneto specifico per rilanciare il settore della pesca, che, come ha affermato, porterà all’attenzione del Ministro Teresa Bellanova per ottenere risorse certe e specifiche per gli oltre tre mila pescatori della nostra regione.
L’assessore Pan ha comunicato che sono state prorogate al 4 giugno le scadenze dei bandi in corso per presentare le istanze di contributo utili in questo difficile momento ed è una buona notizia che dimostra l’impegno dalla Regione Veneto. In questo momento così delicato, è oltremodo importante mantenere attiva la filiera che va dalla Regione all’Europa, coinvolgendo le categorie, ancor più in questa particolare fase in cui fare squadra è assolutamente indispensabile e fondamentale.