Il ministro della salute austriaco, Rudolf Anschober, ha ribadito che per il suo governo ‘l’Italia è ancora un focolaio’ di coronavirus e per questo i confini resteranno chiusi solo al nostro Paese. La Croazia, con cui Vienna ha un chiaro accordo per creare un corridoio che accaparrarsi i turisti tedeschi, ha riaperto i confini senza restrizioni ai cittadini di 10 Paesi europei. Chiaramente c’è la Germania e non l’Italia. In contemporanea, la commissaria Ue alla Salute ha dichiarato che i dati sui contagi tra i vari Stati membri non sono ancora equiparabili. E questo di fatto impedirà di avere un criterio unico a livello europeo che possa servire a mettere ordine nel far west cui stiamo assistendo. Insomma, attendersi che Bruxelles faccia rispettare una concorrenza leale nel turismo europeo, cosi’ come dovrebbe essere in un mercato unico, è cosa vana. Come vano è attendersi risorse straordinarie da parte dell’Ue nell’immediato, nonostante il turismo sia il settore largamente più colpito dalla crisi del coronavirus, come ha certificato la stessa Commissione. La verità è che i nostri imprenditori sono stati lasciati soli. Il governo italiano la smetta di annunciare D-day del turismo, come fa il ministro Di Maio. E intervenga immediatamente per dare fiato a uno dei pilastri della nostra economia.