In quasi 20 anni, Bruxelles ha destinato alla Turchia, ormai eterna candidata all’accesso all’Unione europea, qualcosa come 16 miliardi di euro. Di questi, ben 6 miliardi sono stati stanziati nel 2016 per un accordo secondo cui la Turchia avrebbe dovuto fermare e gestire i migranti e i profughi in fuga dalla Siria.
Abbiamo visto tutti come è finita: il governo di Recep Erdogan ha intascato i soldi dei contribuenti europei per poi usare i migranti come arma di ricatto contro la stessa Unione europea. Lo ha fatto nel bel mezzo dell’avanzata nel Mediterraneo, dove Ankara sta fomentando il caos a danno degli sforzi, anche economici, dell’Europa per la cooperazione tra le due sponde del Mare Nostrum. Senza dimenticare le gravi violazioni dei diritti umani nel Paese, dove Erdogan ha di fatto silenziato l’opposizione, con arresti e processi sommari. Dinanzi a tutto ciò, l’Ue che fa? Propone di destinare 500 milioni alla Turchia. Se non è autolesionismo questo…
Noi abbiamo detto di no, con forza. Ma purtroppo non è bastato: l’Europa continua ad alimentare un circolo vizioso in cui le vittime sono proprio quei migranti e quei diritti civili e umani che si vanta tanto di difendere. Ma solo a parole.