Il turismo italiano è tra i settori più colpiti dalla crisi epocale che stiamo vivendo. Finora, tanto l’Ue, quanto il nostro governo, hanno fatto poco o nulla per le nostre imprese e i nostri lavoratori. Ma in tutto questo Bruxelles che fa? Invia una lettera di costituzione in mora all’Italia in merito al rinnovo delle concessioni balneari, un atto fortemente voluto dalla Lega e dall’allora ministro Centinaio.
Tale lettera è il primo atto di una procedura d’infrazione che potrebbe portare a pesanti sanzioni o al fallimento di un intero comparto, con notevoli ricadute su migliaia di famiglie in termini economici e occupazionali, tali da rischiare il fallimento. Al di là degli aspetti giuridici, resta il dato politico oggettivo: l’Europa ancora una volta dimostra di essere una burocrazia scollata dall’economia reale e dalla vita reale dei suoi cittadini. I balneari, e in generale il turismo, hanno bisogno di misure di sostegno, e non di procedure d’infrazione. Non vorrei che dietro questo atto ci fossero le lobby straniere che vogliono mettere le mani sulle nostre spiagge, in particolare quelle del Nord-Est, dal Friuli all’Emilia-Romagna, passando dal Veneto.
Noi della Lega non lo consentiremo.