Nel parere sulla strategia Farm to Fork da parte della commissione Pesca, approvati tre emendamenti presentati dalla Lega per migliorare il testo. Grazie alle nostre iniziative, viene sottolineata la necessità di un approccio olistico tra le diverse strategie e politiche Ue in materia, nonché l’importanza del ruolo delle donne nei processi di trasformazione, valorizzazione e commercializzazione del pescato. Il settore subisce già un forte abbandono, dimostrato dalla contrazione dei dati sui lavoratori dipendenti tra il 2008 e il 2017, che si attesta sul – 27%, lavoratori che sono per la quasi totalità uomini: solamente il 4% è, infatti, costituito da donne, e intendiamo proprio ripartire da qui per invertire la rotta.
Inoltre, abbiamo voluto porre l’attenzione sull’approccio talvolta iniquo della grande distribuzione nei confronti della pesca artigianale. Chiaramente la Gdo fornisce dei contributi positivi, soprattutto in termini di qualità, tipicità e internazionalizzazione del nostro prodotto, ma dobbiamo evitare la tendenza attuale ad una concentrazione generale del mercato, agevolando la conclusione di accordi che riconoscano il valore del lavoro dei produttori primari, e quindi della pesca artigianale. Basti pensare che esportiamo prodotti ittici per circa 130 milioni di euro, mentre ne importiamo per un valore vicino ai 1,8 miliardi di euro. Va, quindi, adeguatamente promossa la valorizzazione lungo la catena del valore nel settore, agevolando gli operatori della filiera, nonché quelli del commercio.
In una discussione che troppo spesso è sbilanciata verso il perseguimento di un’agenda ideologica e difficilmente realizzabile, esprimiamo soddisfazione per l’approvazione dei nostri emendamenti, proposte concrete e di reale interesse per il settore.