Il Parlamento europeo ha bocciato la proposta dei Verdi di messa al bando di alcuni antimicrobici (tra cui antibiotici) per l’uso animale negli allevamenti. La lotta alla AMR, la resistenza agli antimicrobici, è una sfida globale. Ma essa va affrontata con il massimo rigore scientifico, e non sotto la spinta di posizioni ideologiche, tanto più se controproducenti. La proposta dei Verdi, su cui il Pd si è diviso, avrebbe vietato l’uso di alcuni farmaci fondamentali per curare infezioni batteriche gravi e potenzialmente letali negli animali di tutte le specie, senza che vi sia una valida alternativa terapeutica.
A rischio sarebbero stati non solo animali allevati per la produzione di alimenti, ma anche 200 milioni di animali da compagnia, secondo quanto denunciato da autorevoli associazioni di veterinari di tutta Europa. Inoltre, il divieto avrebbe esposto i consumatori a problemi di sicurezza alimentare. Per fortuna, dopo un primo via libera della commissione Envi, la plenaria di Strasburgo si è schierata sulle posizioni di chi, come la Lega, ha da subito denunciato la follia di questo provvedimento.
La strada da seguire per contrastare l’AMR è quella che i nostri allevatori stanno già praticando da tempo, come testimoniato da diversi studi tra cui quello dell’Efsa: l’uso degli antibiotici è in netto calo e a gennaio avremo un Regolamento sui farmaci a uso veterinario che sarà il più stringente al mondo. Arrecare inutili sofferenze, o peggio, causare la morte degli animali non serve a nessuno. Basta seguire le evidenze scientifiche, e favorire la collaborazione e la condivisione delle buone pratiche.