Con il voto della plenaria del Parlamento europeo, la riforma della Pac è realtà. Io e i colleghi della Lega al Parlamento europeo l’abbiamo sostenuta, nonostante i dubbi su come gli ecoschemi richiesti da Bruxelles incideranno concretamente sulla produzione delle nostre imprese. Dovremo fare di più, con meno risorse rispetto al passato. Una sfida che riguarda anche l’innovazione del settore primario, e che, sono sicura, gli agricoltori veneti sono già pronti ad affrontare. La palla, adesso, passa al governo, che dovrà tradurre i regolamenti europei della Pac nel Piano strategico nazionale. Mi auguro che in questa fase vi sia il massimo coinvolgimento delle Regioni e degli agricoltori. Bisogna evitare che le nuove norme penalizzino comparti strategici del made in Italy e della Dieta mediterranea, come già denunciato, per esempio, dai risicoltori. Bisogna al contrario valorizzare la competitività delle nostre aziende e circoscrivere i tanti obblighi e il carico amministrativo che la riforma inevitabilmente comporta.