Misure concrete per salvaguardare il settore del radicchio di Treviso Igp e incentivare pratiche agronomiche alternative ai metodi tradizionali, come l’utilizzo di semi autoresistenti, per aiutare i coltivatori a contenere i danni causati dal meteo anomalo. A causa delle alte temperature e delle piogge fuori stagione registrate finora, il settore del radicchio di Treviso è in forte crisi La frequente ricorrenza di stagioni invernali sempre più miti sta rendendo il territorio tipico del radicchio poco adatto alla coltivazione, con il rischio concreto di una perdita media del 20-30% della produzione di radicchio di Treviso Igp. Ciò potrebbe obbligare molti agricoltori della zona a abbandonarne la produzione locale, alla ricerca di terreni con un clima più freddo che possano garantire la continuità di una delle eccellenze del made in Italy. I coltivatori stanno valutando di utilizzare semi autoresistenti con piante che si possano adattare nel tempo al nuovo clima e autodifendersi senza l’utilizzo di sostanze chimiche, andando a ridurre così anche l’utilizzo di prodotti fitosanitari. Serve un chiaro intervento da parte dell’Europa. Il radicchio non è solo un simbolo del made in Italy, ma è un’eccellenza europea che non possiamo perdere. Occorrono misure concrete di sostegno al settore e investimenti per l’innovazione. I nostri agricoltori non possono essere lasciati soli dinanzi a una sfida epocale.