Al Parlamento europeo abbiamo ottenuto una prima vittoria per i nostri risicoltori: in commissione Ambiente abbiamo bocciato la folle proposta di Bruxelles di innalzare di ben nove volte il limite di tolleranza per il triciclazolo nel riso importato, misura che avrebbe aperto la porta a un’ulteriore invasione di riso straniero a scapito dei nostri produttori. Un’assurdità a livello commerciale per i rischi di concorrenza sleale e anche in materia di sicurezza alimentare, visto che il triciclazolo è vietato in UE dal 2016. Per questo, io stessa, insieme a un collega spagnolo, ho presentato un’obiezione volta a tutelare risicoltori e consumatori italiani. L’Italia, infatti, rappresenta un’eccellenza mondiale nella produzione del riso: siamo leader in Europa con circa 230mila ettari in produzione e 1,5 milioni di tonnellate (la metà di tutta la produzione Ue). Eppure, questa eccellenza, anziché venire tutelata, viene messa a rischio dalle politiche commerciali di Bruxelles che nel solo 2022 ha importato ben 1,67 milioni di tonnellate di riso da Asia e America del Sud registrando negli ultimi dieci anni un aumento del 159%. Oggi siamo riusciti a fermare questa minaccia, e cercheremo di fare altrettanto anche nel prossimo voto in plenaria.