I due decreti varati oggi dal governo, che dichiarano il carattere di eccezionalità della diffusione del granchio blu, sono sicuramente una boccata d’ossigeno per i nostri pescatori. Come abbiamo detto a più riprese, anche nel corso del tavolo tra le imprese venete e la Commissione europea che ho promosso a Bruxelles nei giorni scorsi, l’emergenza granchio blu è tutt’altro che alle spalle. L’avvicinarsi della primavera e delle temperature più calde delle acque comporterà nuovi, pesanti danni alle imprese. Servono misure straordinarie e immediate. Bene dunque la proroga delle rate dei mutui per 24 mesi e l’accesso a finanziamenti agevolati, come da noi richiesto, così come l’estensione dell’applicazione del Fondo di solidarietà nazionale, finora riservato al settore agricolo, alla pesca e all’acquacoltura. Per le imprese, si tratta sicuramente di un passo avanti. Ma guai ad abbassare la guardia. La situazione resta grave, e serviranno ulteriori strumenti a sostegno dei pescatori, oltre che lo sblocco più rapido possibile degli aiuti già stanziati. Non possiamo permetterci di perdere la nostra venericoltura, da cui dipendono imprese, famiglie e territori, un’intera filiera produttiva e commerciale che rappresenta un’eccellenza europea.