La guerra in Ucraina sta generando un effetto domino globale, con effetti fortemente negativi sul comparto agroalimentare, ancora frenato dalla pandemia e già gravato dai vincoli del Green Deal, e con rincari dei prezzi già preoccupanti per imprese e famiglie. A tutto ciò, si aggiunge la crisi concomitante dell’autotrasporto, che può provocare danni incalcolabili per Paesi come l’Italia, dove l’85% delle merci viaggia su strada. Ecco perché l’Ue deve agire immediatamente. In una interrogazione che ho presentato alla Commissione europea, ho chiesto di ridurre la dipendenza dall’estero potenziando la sovranità alimentare a livello nazionale, anche diversificando le fonti di approvvigionamento, e togliendo i vincoli alle colture per colmare le insufficienze strutturali nel sistema di approvvigionamenti dell’Ue. La Pac va rivista in tal senso perché le condizioni in cui ci troviamo lo richiedono. Inoltre, bisogna incoraggiare a investire sui contratti di filiera di lungo periodo tra agricoltori e industrie. Infine, è fondamentale garantire la consegna dei prodotti alimentari per assicurare le forniture alla popolazione e soprattutto evitare speculazioni sui prezzi di prodotti come grano, riso, mais, soia, cereali e dei fertilizzanti.