Le catastrofi naturali degli ultimi mesi hanno dimostrato ancora una volta la necessità di una risposta europea agli eventi estremi sempre più frequenti. L’Italia è stata colpita da una serie di incendi che costeranno circa un miliardo di euro, mentre regioni come il Veneto hanno fatto i conti con inondazioni e grandinate che hanno distrutto le colture.
Se è vero, quindi, che i recenti fenomeni rappresentano un problema a livello sistemico, allora abbiamo il dovere di attrezzare le imprese di adeguati strumenti di sostegno e di reazione, ma soprattutto di prevenzione di tali fenomeni. Per questo, bisogna rafforzare la solidarietà e il meccanismo unionale di protezione civile. E dobbiamo rendere le nostre Pmi resilienti e meno vulnerabili al cambiamento climatico, attraverso un percorso di accompagnamento graduale, che non aggiunga oneri e costi alle imprese, in particolare alle imprese del settore agricolo che, per natura, hanno bisogno di più tempo per adattarsi.
Le parole chiavi sono gradualità e adattamento: solo così sarà possibile contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e permettere alle nostre imprese di essere pronte a reagire.