Il via libera del Parlamento europeo alla nuova direttiva sulle emissioni industriali (IED) sancirà la chiusura di allevamenti in Italia e in Europa a favore delle importazioni dall’estero e delle multinazionali della carne sintetica. Un duro colpo alla sovranità alimentare e alla Dieta mediterranea che peserà su aziende, lavoratori e consumatori. Questa direttiva è inaccettabile. Innanzitutto, è profondamente sbagliato equiparare le stalle alle industrie. In secondo luogo, la direttiva impone costi e incombenze burocratiche insostenibili per le imprese, che saranno costretta a ridurre le loro attività o, peggio, a chiudere i battenti. Come Lega ci siamo opposti fin dal principio alla proposta della Commissione europea, e grazie alle nostre battaglie siamo riusciti a escludere almeno temporaneamente i bovini dall’ambito di applicazione della direttiva. Purtroppo, lo stesso non è avvenuto per suini e avicoli. Il rischio di danneggiare irreparabilmente la filiera è elevato, perché con queste norme si colpiranno agricoltori e consumatori. E si aprirà la porta alla carne sintetica e all’aumento delle importazioni da Paesi dove gli standard ambientali e di sicurezza sono decisamente più bassi. Non è un caso che questa direttiva arrivi in parallelo con i negoziati finali per l’accordo commerciale Ue-Mercosur, che, una volta in vigore, comporterà una crescita esponenziale della carne importata da Brasile e Argentina. Questo accordo va fermato, e lo stesso vale per la direttiva IED. I nostri agricoltori meritano rispetto.