“Mi auguro che il territorio faccia squadra, superando le logiche di schieramento, e colga questa che rappresenta un’opportunità davvero storica” dice l’esponente della Lega consapevole che il risultato è tutt’altro che impossibile”
“Essere stata candidata per il Parlamento Europeo è assolutamente un onore e non posso che ringraziare innanzitutto Matteo Salvini che mi ha dato la sua fiducia, ma di certo non posso dimenticarmi di tutti coloro che mi hanno sostenuta, dal segretario Toni Da Re al nostro Governatore Luca Zaia, ai vari assessori e consiglieri e ai parlamentari che mi hanno spronato rispetto ad un compito senza dubbio alquanto impegnativo e carico di responsabilità. Non voglio far nomi per non rischiare di dimenticare qualcuno, ma chi mi è stato vicino prima e lo è tuttora lo sa, così come però non mi posso dimenticare della mia sezione di Caorle, con il suo segretario Gianfranco Gnan in primis, e tutto il territorio che ha avanzato la proposta della mia candidatura. A tutti loro dico un forte e sincero grazie, con la speranza, da un lato, di rappresentarli adeguatamente in questa corsa elettorale e, dall’altro, di poter essere già da ora un loro punto di riferimento, incrociando le dita rispetto a quello che sarà il risultato”.
Rosanna Conte, 51 anni compiuti proprio il giorno della presentazione delle liste ovvero il 17 aprile, avvocato con specializzazioni in diritto bancario, societario e fallimentare, consigliere comunale a Caorle, in Lega da diversi anni, sintetizza così dunque le sue considerazioni correlate alla sua candidatura per la Lega alle europee del 26 maggio, consapevole che, se per certi aspetti è stata forse una sorpresa, se non altro in relazione ad altri possibili nomi, è senza dubbio una opportunità non solo per lei quanto, e soprattutto, per un territorio, quello del Veneto Orientale, che mai ha avuto modo di esprimere un europarlamentare.
Verrebbe da chiederle, in primo luogo, come è nata questa sua decisione di candidarsi per il Parlamento Europeo.
“Se devo sincera non ci speravo molto, sia perchè ritenevo che ci potessero essere altre candidature diversa dalla mia, ma devo dire con altrettanta sincerità che negli ultimi giorni prima della definizione delle liste qualche segnale mi era giunto , dopo di che mi è stata offerta questa possibilità e ho deciso di accettarla, pur sapendo che si tratta di una sfida alquanto difficile, ma a questo punto voglio giocarmela credendoci fino in fondo”.
A Caorle, in occasione delle ultime elezioni amministrative, lei fu una vera e propria rivelazione, ottenendo una notevole mole di consensi, tanto da risultare non solo la candidata più votata nel suo comune ma anche tra tutti i comuni del Veneto Orientale in cui si andò a votare in quella tornata elettorale. Cosa ha tratto da quella esperienza che le può essere ora utile?
“Per carattere, e devo dire anche per il tipo di professione che svolto, sono abituata a non mollare mai e ad essere determinata, a prescindere dalle singole circostanze, per cui seppur su due livelli completamente diversi, credo che sia importante e fondamentale l’approccio con cui affrontai quella campagna elettorale e con il quale intendo farlo anche ora. Nessuna presunzione, tanta umiltà e soprattutto, cosa che ritengo assolutamente basilare, trascorrere il maggior tempo possibile tra la gente, a stretto contatto con le persone perchè, secondo me, è un elemento essenziale per ottenere la fiducia di chi poi deve darti il suo voto e la sua preferenza”.
La campagna elettorale per le europee è comunque diversa da quella per le comunali, se non altro per la vastità del territorio e per i temi su cui confrontarsi. Come intende operare considerando che la Circoscrizione è composta da quattro regioni?
“E’ chiaro che non posso pensare di essere ovunque in quanto, oggettivamente, è materialmente impossibile, anche perchè il tempo è alquanto limitato rispetto al giorno in cui si andrà a votare. Di conseguenza diventa necessario circoscrivere il territorio su cui muoversi e, parallelamente, affidarsi a coloro, e devo dire che sono stati davvero tanti, che si sono offerti per darmi il loro aiuto. Indubbiamente la Circoscrizione, comprendendo ben 4 regioni, e quindi raggiungere tutti i luoghi è impensabile, ma so di poter contare su una buona rete di amici e sostenitori che mi aiuterà ad essere in qualche modo presente anche in altre realtà.”
Secondo lei Caorle e, più in generale, il Veneto Orientale e la provincia di Venezia che sono quelle territorialmente a lei più affini, senza dimenticare comunque altri territori contermini quali potrebbero essere Padova e Treviso in Veneto e Udine e Pordenone in Friuli Venezia Giulia, come risponderanno a questa candidatura? O, per meglio dire, lei cosa si attende?
“ A dirla tutta, al di là delle province da lei citate dove ci sono naturalmente anche altri candidati, io mi auguro che Caorle e tutto il territorio circostante comprendano che questa rappresenta un’occasione unica, sicuramente storica, e avere la possibilità di mandare in Parlamento Europeo un rappresentante di quest’area a mio avviso dovrebbe essere uno sprone tale da far sì che possano essere superate anche logiche partitiche e di schieramento, facendo prevalere davvero la logica del campanile. Non è certo che capiti tutti i giorni un’opportunità di questo genere per cui confido che prevalga davvero il buon senso, al di là del mio reale interesse, e che il territorio faccia squadra, unito e consapevole che il risultato è alla portata, tanto più se si considera che i sondaggi danno la Lega su percentuali alquanto elevate, in grado di far eleggere nella nostra Circoscrizione da 6 a 7 parlamentari, per cui tutto è davvero possibile”.
Quali sono i temi su cui, soprattutto se eletta, ritiene di insistere maggiormente?
“E’ chiaro che le problematiche aperte in ambito europeo sono molteplici, che interessano molti ambiti, ma prima di tutto ritengo che essenziale dovrà essere la tutela dell’Italia e degli italiani, dei loro prodotti e dei loro diritti. Se poi vogliamo parlare di ambiti più specifici, personalmente ritengo che quelli su cui penso di poter essere in grado di occuparmi siano il turismo, l’agricoltura, il mondo delle piccole e medie imprese, e di conseguenza tutte le tematiche ad essi connessi. Dobbiamo pensare anche in Europa prima alle nostre aziende, ai nostri lavoratori, a difendere i nostri interessi commerciali, alla difesa dei marchi e alla lotta alla contraffazione, a tutelare la nostra produzione agricola e il nostro ‘made in’. La vastità delle cose su cui lavorare è davvero enorme ma se avrò, come spero e mi auguro, la possibilità di essere eletta so che non sarò sola e che con l’aiuto di molti i risultati si potranno raggiungere”.
Articolo di Andrea Piccolo, giornale online Obiettivo Territorio