Tanto tuonò che piovve: le pressioni della Commissione europea per colpire con la Bolkestein un comparto fondamentale per la nostra economia hanno sortito effetto. La decisione del Consiglio di Stato che fissa al 2023 la proroga delle concessioni balneari è assurda e incomprensibile. I burocrati di Bruxelles e i loro complici in Italia si rassegnino: la Lega continuerà a difendere un comparto strategico per il turismo italiano, che non necessita dell’apertura selvaggia a una presunta ‘concorrenza’ che, nei fatti e in termini concreti, è sempre esistita nel Paese. Il rischio che oggi potrebbe diventare realtà è l’annientamento di un tessuto di Pmi che da oltre sessant’anni fa parte della storia e della tradizione italiana. È forse un modo questo per preparare la svendita delle nostre spiagge, come quella della mia Caorle, alla mercé delle grandi aziende di altri Stati europei? I balneari italiani hanno bisogno di risposte chiare, non di ulteriori incertezze. L’impegno della Lega, in Europa come in Italia, resta immutato: andiamo avanti a testa alta, a difesa delle imprese italiane