Dal 10 marzo, la pesca italiana è praticamente ferma in seguito all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Durante questo periodo, si è notato a vari livelli un ripopolamento dei bacini della Penisola e molte evidenze inducono a pensare che sia in atto una ripresa di diversi stock ittici. A dispetto di cio’, a partire da fine luglio e fino a metà ottobre, è previsto l’arresto temporaneo per circa 2mila imbarcazioni, da Nord a Sud. In altre parole, pur essendoci le condizioni per un ritorno all’attività e nonostante il miglior stato di salute degli stock ittici, migliaia di pescatori rischiano di subire una beffa che si aggiungerebbe ai già pesanti danni economici subiti in questi mesi. Per tale ragione, ho presentato alla Commissione europea un’interrogazione urgente per valutare, sulla scorta di valide prove scientifiche, una riduzione del periodo di arresto temporaneo. Bruxelles ha detto che dinanzi al coronavirus avrebbe agito con flessibilità. Ebbene, questa è l’occasione di dimostrare attenzione ai tanti piccoli pescatori italiani che, nonostante anni di politiche sbagliate, non hanno mai mollato. E che non intendono farlo neppure dinanzi a questa crisi epocale. Noi della Lega saremo al loro fianco.