EUROPA

Il modello Europa è da cambiare

Battaglia per un’Europa che tenga più in considerazione i cittadini.

L’Europa è essenziale per permettere ai singoli Stati di difendersi dalla competizione dei giganti  economici quali Cina, USA e Giappone; per evitare assurde e costose guerre commerciali fra gli Stati e le Regioni europee; per ridurre quei nazionalismi che, nel secolo scorso, hanno causato il “suicidio d’Europa” attraverso due Guerre mondiali, 100 milioni di morti, la perdita della supremazia europea militare ed economica nel mondo.

Ma l’Europa di oggi è debole, afflitta da complicazione amministrativa e legislativa, succube dei capricci dei singoli Stati membri, anti autonomie regionali, anti federalismo e troppo franco-tedesca.

Dunque deve essere riformata. Come?

Pensando ad un’Europa dei popoli modificando i Trattati istitutivi (ultimo quello di Lisbona) sulla base dei seguenti punti:

  • Maggiori poteri al Parlamento Europeo; conseguente riduzione dei poteri del Consiglio dei Ministri che rappresenta i singoli Stati e persone spesso non elette, attraverso una riduzione delle materie in cui esso oggi ha potere di decisione;
  • Maggiori poteri all’Organismo Europeo che rappresenta gli Enti locali e regionali, il Comitato delle Regioni, i cui pareri, oggi non vincolanti, devono diventare vincolanti. In tal modo gli amministratori locali e regionali e i cittadini che li hanno eletti avrebbero un’influenza fortissima nelle decisioni europee. In alternativa ai pareri vincolanti del Comitato delle Regioni la  possibilità delle grandi Regioni europee di diventare membri dell’Unione Europea.
  • Riduzione delle complicazioni burocratiche e legislative attraverso: 1) maggiori deleghe nella gestione dei Fondi strutturali alle Regioni, riducendo regole oggi complesse e di difficile attuazione; 2) poteri esclusivamente di indirizzo e controllo alla Commissione Europea ed eliminazione di competenze di gestione che la allontanano dai suoi compiti istituzionali; 3) istituzione di un Gruppo di alto livello formato da rappresentanti europei-nazionali-regionali per definire le strategie di semplificazione amministrativa e legislativa.

Come dice il nostro Matteo Salvini: “impegno, responsabilità, legame con il territorio, disponibilità e buonsenso sono le parole chiave che dovranno continuare a caratterizzare l’impegno della Lega e dei suoi eurodeputati, coerentemente con i valori e le scelte che ci hanno sempre contraddistinto per un’Unione Europea che rispetti gli Stati, i nostri popoli e territori senza inaccettabili invasioni di competenze e per un’Europa che costi meno e non sprechi il denaro dei nostri contribuenti”. Un’Europa che dica “stop” ai burocrati, ai banchieri, ai buonisti e ai  barconi. “Un’Europa che – riprendendo le parole di Matteo Salvini – nel rispetto delle scelte individuali non rinnega le nostre profonde radici, che aiuta i nostri agricoltori e le nostre piccole e medie imprese, che semplifica e risolve i problemi, anziché crearli attraverso cervellotiche e artificiose complicazioni”.