Per difendere le nostre case

Per difendere le nostre case

In un periodo in cui l’Europa è impegnata in una transizione verso la sostenibilità ambientale, emerge un dibattito acceso sulle direttive UE riguardanti le abitazioni “green”. La questione tocca le corde sensibili della proprietà immobiliare e della tradizione domestica, particolarmente avvertita in Italia, «La casa è sacra e non si tocca».

A rischio, secondo i dati diffusi dall’Ance, ci sono due abitazioni su tre. Se la direttiva sarà approvata nella sua forma più stringente, finirebbero fuori legge oltre 9 milioni di edifici su 12,2. Del resto in Italia il 74% degli immobili è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica. 

Le preoccupazioni sono condivise anche da Confedilizia, che mette in luce la possibilità di una crisi senza precedenti nel mercato delle ristrutturazioni, con ripercussioni dirette sul valore degli immobili e sul benessere economico delle famiglie italiane.

Di fronte a queste sfide, mi oppongo all’approvazione di una norma percepita come penalizzante per milioni di italiani, L’Europa non può scaricare sulle famiglie italiane i costi della transizione energetica. “Questo è il momento di dimostrarlo con i fatti”

La discussione sulle abitazioni green, pertanto, non è soltanto una questione ambientale o economica, ma si inserisce nel più ampio contesto dei diritti dei cittadini e della tutela del patrimonio culturale e storico di un paese. “Non possiamo permettere che una patrimoniale camuffata metta un cappio attorno al collo di tante famiglie”