La pesca e l’agroalimentare sono due elementi essenziali del nostro Territorio. Settori messi a dura prova dall’Europa e serve un aiuto concreto per valorizzare i nostri prodotti e far arrivare in tavola solo l’Eccellenza.
Impegno fondamentale è difendere il budget finanziario dell’Agricoltura, a rischio con la BREXIT e soggetto ad essere decurtato per favorire le politiche dell’immigrazione ed a sostegno della burocrazia europea a scapito della produzione di beni primari alimentari per 500 milioni di consumatori europei.
Food Security ed Health Security dipendono dagli agricoltori italiani che portano sulle nostre tavole le migliori produzioni con regole applicate, che non hanno uguali in tutta l’Europa.
Dobbiamo fare in modo che tutti gli altri Paesi le rispettino come fanno i nostri agricoltori.
Germania e Paesi del Nord sono contro gli “aiuti accoppiati”, noi dobbiamo difenderli perché indispensabili per mantenere il livello di produzione sostenibile dei settori più esposti alle crisi di mercato, come la zootecnia bovina da latte e da carne, le colture cerealicole, il riso ed il settore ovicaprino.
Dobbiamo mettere mano ai Regolamenti che le “Lobby dell’Industria dell’anonimato” hanno condizionato per togliere dalle etichette l’obbligatorietà dell’indicazione dello Stabilimento di produzione e confezionamento dei prodotti alimentari, mettendo mano al Regolamento 1169 del 2011.
E non dobbiamo commettere gli errori incredibili dei passati Governi di sinistra (Renzi e Gentiloni) che hanno fatto dei provvedimenti nazionali, senza prima discuterli con la Commissione, ottenendo sonore bocciature a dimostrazione che venivano varati solo per ottenere consensi momentanei.
Il “Made in Italy” è noto in tutto il mondo e le nostre produzioni sono le più imitate da tarocchi che messi in fila (Italian Sounding) provocano un danno economico annuo stimato in circa 60 miliardi di euro, dobbiamo varare Regolamenti di tutela con l’obbligo di comunicare in etichetta l’origine dei prodotti ed imporre su tutte le trattative (CETA, TTIP, MERCOSUR) che deve prevalere la sicurezza alimentare (regole stringenti) e non solo il business: noi siamo ciò che mangiamo!
Pesca: è urgente e indifferibile una vera riforma di questo settore, che vede l’Italia penalizzata anche da concessioni date a Paesi Extra-Eu che impoveriscono i nostri mari e fanno sleale concorrenza alle nostre flotte di pescatori che si tramandano di padre in figlio un mestiere sempre più difficile da praticare. E necessario un “Piano Marshall” per la pesca, che sia progettato per dare un futuro alle migliaia di pescatori che vivono in continua incertezza economica.
Questi sono solamente alcuni degli argomenti che interessano il settore agricolo, se eletta al Parlamento europeo, il mio impegno sarà totale nell’ascoltare le richieste delle categorie produttive, per riportarle in interrogazioni, interventi nelle Commissioni e in proposte di Regolamenti.