“Abbiamo scritto una lettera al Commissario Breton per mettere in evidenza le grandi difficoltà che stanno affrontando i balneari in Italia. Il turismo nel nostro Paese rappresenta il 12% del Pil nazionale, il 13% della forza lavoro con 10 mila imprese attive solo per il turismo balneare, che garantiscono oltre 100 mila posti di lavoro diretti e quasi un milione di posti di lavoro indiretti: un settore fondamentale, costretto ora a fronteggiare una crisi senza precedenti. L’applicazione della famigerata direttiva Bolkestein imporrebbe agli operatori balneari di seguire una procedura di autorizzazione che, da tempo, frena gli investimenti e limita notevolmente l’accesso al credito, gettando l’intero comparto, oggi alle prese anche con le terribili conseguenze dell’epidemia del Coronavirus, in una situazione di grande incertezza. Il rischio è che il settore possa non risollevarsi. La Corte di Giustizia Ue, sull’argomento, ha aperto a diversi scenari: dopo l’ottimo lavoro svolto dal Ministro Centinaio per tutelare il settore balneare, serve ora avviare un confronto a livello europeo per rivedere la direttiva Bolkestein e valutare ogni strada possibile per difendere un settore essenziale per l’economia italiana”.