La battaglia per fermare la richiesta avanzata dalla Croazia alla Commissione europea per il riconoscimento del Prosek è purtroppo in salita. L’iscrizione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue della domanda di Zagabria non è un mero atto formale, come sembra voler dire il ministro Patuanelli nella sua informativa di oggi al Senato. Il ministro dovrebbe sapere che tale passaggio è stato possibile perché Bruxelles ha già dato un primo via libera al Prosek, ritenendo la richiesta della Croazia in linea con i suoi criteri di ammissibilità all’elenco delle produzioni protette. Ce lo ha spiegato chiaramente la stessa Commissione rispondendo a una interrogazione che ho presentato insieme ad altri colleghi del Parlamento.
Ecco perché il ministro, come diciamo da mesi, deve attivarsi immediatamente in tutte le sedi per far cambiare idea a Bruxelles. Questa battaglia non è solo per un nome, ma per proteggere imprese e lavoratori di un marchio, quello del Prosecco, che rappresenta il nostro Paese e le cui colline sono un patrimonio dell’umanità Unesco. La Lega è pronta a fare le barricate, a Roma, a Bruxelles e in tutte le sedi per far cambiare idea alla Commissione europea. L’Italia faccia altrettanto, parlando a una sola voce per non farsi scippare le sue eccellenze.