Le misure adottate finora dalla Commissione europea per contrastare i rincari energetici si sono rivelate insufficienti e all’orizzonte non si vedono ancora proposte concrete che possano avere effetti reali sul mercato energetico. È fin troppo evidente che occorre cambiare passo, senza perdere altro tempo, perché ci sono aziende che rischiano di chiudere o che hanno già chiuso. Da parte mia, oltre a firmare assieme ad altri colleghi una lettera inviata alla presidente Ursula von der Leyen e alla commissaria Ue all’Energia Kadri Simson, ho presentato una interrogazione urgente alla Commissione per sottolineare proprio l’assoluta necessità di misure immediate e strumenti aggiuntivi, compreso un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Gli importi delle utenze triplicati rispetto all’anno precedente rischiano infatti di vanificare gli investimenti sostenuti dagli imprenditori per il post-Covid, e di affossare aziende e PMI di diversi comparti, dall’agricoltura al turismo, come denunciato nei giorni scorsi, tra l’altro, dal settore alberghiero a Caorle con una unanime iniziativa di protesta della Federalberghi. E la situazione in Veneto è destinata a peggiorare per i servizi di alloggio e ristorazione, come ribadito dalla Confcommercio, per le forniture di energia elettrica e gas, e in Italia si prevede un incremento incontrollato dei costi dell’energia con rincari medi del 300% e punte del 600%. Alla Commissione ho chiesto pertanto di definire ed elencare chiaramente sia le cause di questo continuo aumento spropositato dei prezzi, sia l’ammontare dei danni ai cittadini derivato dalle speculazioni che riguardano tale settore.