L’emergenza causata dal Covid-19 sta mettendo in ginocchio il nostro settore turistico. Né il governo, né l’Unione europea hanno ancora dato chiare indicazioni su quella che sarà la strategia da seguire per consentire di contenere le perdite almeno durante il periodo estivo. In questo vuoto, si sono inserite Repubblica Ceca e Croazia, che starebbero prevedendo la creazione di ‘corridoi turistici’ che coinvolgerebbero altri Paesi, tra cui Germania e Austria, e che porterebbero a una sorta di ‘area a circuito chiuso con un controllo via terra e area dei flussi turistici. Peraltro l’iniziativa, a mio avviso, ha in sé un aspetto ancora più grave considerato che la Croazia attualmente è alla presidenza del Consiglio Europeo e come tale dovrebbe rispettare tutti gli Stati membri e non avvallare una ipotesi che, qualora si concretizzasse, sarebbe di fatto una vera e propria forma di concorrenza sleale ai danni dell’Italia.
Per questo ho scritto un’interrogazione urgente alla Commissione europea chiedendo se intende difendere non tanto il nostro Paese, che mi auguro sappia battere i pugni sui tavoli europei per proprio conto, quanto soprattutto i principi del mercato unico e, cosa ancora più importante, la salute pubblica. Serve adottare quanto prima un piano di sostegno e ripresa del turismo, prevedendo la fissazione di regole comuni ed eque per la circolazione e il trasporto in Europa. Senza una strategia comune, a rischio non sarebbe solo il turismo italiano, ma la salute di milioni di cittadini in tutta l’Ue