“Il grido di allarme giunto dalle marinerie di tutta Europa, non solo italiane, è inequivocabile. L’aumento dei prezzi dell’energia sta mettendo in ginocchio il settore della pesca e dell’acquacoltura, esacerbando una crisi che si trascina da tempo e che è stata acuita ancora di più dalla pandemia. L’Europa non può voltarsi dall’altra parte, ma deve agire immediatamente con misure urgenti e straordinarie. È quanto ho chiesto con una interrogazione prioritaria inviata alla Commissione Ue: occorre ricompensare i costi aggiuntivi causati dall’aumento del prezzo dell’energia e del carburante, e proteggere il settore dall’instabilità dei mercati. L’attuale situazione è emergenziale, e come tale va affrontata, prevedendo l’apposito uso del Feampa e l’adattamento degli orientamenti sugli aiuti di Stato per fornire ulteriore sostegno agli operatori ittici, così com’era stato fatto in occasione del COVID e della Brexit. Le conseguenze del conflitto in corso in Ucraina aggraveranno ancora la crisi. E i nostri pescatori hanno già affrontato sacrifici enormi, spesso dovuti a scelte sbagliate fatte in Europa. Qui è in gioco un pezzo importante della vita economica e sociale delle nostre comunità costiere, oltre che del nostro approvvigionamento e sovranità alimentare. I pescatori meritano delle risposte adeguate e immediate. Insieme ai colleghi eurodeputati della Lega in Commissione Pesca, abbiamo presentato parallelamente una seconda interrogazione sul tema, per aumentare la pressione su Bruxelles. Non ci sono più scuse, l’Ue e gli Stati Membri devono agire per tutelare pesca e acquacoltura in questo momento difficile”. Lo dice l’eurodeputata della Lega e capogruppo di Identità e Democrazia in Commissione Pesca al Parlamento europeo, Rosanna Conte. Da parte sua l’Assessore Regionale con delega alla pesca Cristiano Corazzari, nel condividere l’intervento dell’Onorevole Conte ed esprimendo solidarietà alle marinerie che si trovano ad affrontare questo “nuovo flagello” dovuto ai rincari, afferma che “il il caro gasolio che sta coinvolgendo anche il gasolio agevolato usato dai motopescherecci, sta influendo pesantemente sulle attività già duramente colpite dalla riduzione delle giornate di pesca e dalla crisi economica causata dal Covid, considerando che le spese per il carburante incidono fino a oltre 50 per cento sui costi che le aziende ittiche devono sostenere e spesso le imprese non riescono a coprire le voci di spesa con i ricavi. La situazione è davvero difficile ed è più che urgente scongiurare uno scenario drammatico.”