Oggi in commissione Pesca al Parlamento europeo, i gruppi di maggioranza capeggiati dagli eurodeputati spagnoli hanno chiesto 2 mesi in più per valutare l’atto delegato sulle vongole proposto dall’esecutivo Ue. Se la proposta dovesse passare, la deroga per i nostri pescatori, che Bruxelles vuole rinnovare per altri due anni, rischierebbe di saltare, bloccando di fatto il comparto delle vongole dell’Adriatico. Ecco perché l’Italia deve fare subito squadra per impedire questo attacco alle nostre marinerie: intendo convocare una cabina di regia con la Rappresentanza italiana dell’Ue e tutti gli eurodeputati italiani per fare sistema contro questo ennesimo tentativo di concorrenza sleale da parte della Spagna.
Non c’è nessuna ragione valida per contestare l’atto delegato. L’Italia ha fornito evidenze confermate da ben due organi scientifici autorevoli sul fatto che la deroga sulle vongole in Adriatico non incide negativamente sulla risorsa. Anzi, grazie a un egregio lavoro di monitoraggio e gestione da parte delle nostre marinerie, in questi anni abbiamo assistito a un ripopolamento e addirittura al raddoppio dello stock. Mai come prima d’ora abbiamo avuto uno stock di vongole così in salute. Quella della pesca delle vongole nell’Adriatico è una storia di successo, una buona pratica a livello europeo per l’ambiente, il mare e l’ecosistema. Ecco perché va promossa, e non ostacolata. Ritardare la deroga sarebbe uno schiaffo a tutti quei pescatori, non solo italiani, che stanno facendo sacrifici enormi per mantenere in vita un’attività così importante nel rispetto delle regole.