Ho colto questa occasione per farmi portavoce del grido d’allarme dei nostri pescatori. Il Piano d’azione marino proposto dalla Commissione Ue sembra ideato per mettere definitivamente in ginocchio la pesca europea, e aprire la strada all’import indiscriminato da Paesi terzi, o peggio, alle multinazionali che stanno investendo su cibo artificiale. Vietare la pesca a strascico, come propone Bruxelles, vuol dire far fallire ben 7000 imbarcazioni in Ue, di cui 2088 solo in Italia, e veder sparire intere filiere ittiche. Parliamo di un comparto che nel nostro Paese sbarca il 33% del prodotto ittico nazionale, per un valore pari al 46% del fatturato totale. Il danno, dunque, sarebbe enorme ma Bruxelles non sembra volersi fermare qui: il Piano propone anche di eliminare l’esenzione Iva per i carburanti, ossia l’unico aiuto reale che permette ai pescatori di continuare a pescare in modo economicamente sostenibile, come abbiamo visto con la recente crisi energetica.
Delle due, l’una: o la Commissione non conosce lo stato della pesca europea, oppure sta volutamente ponendo le basi per la sua definitiva scomparsa. Quale che sia il caso, noi della Lega non permetteremo un’ulteriore stretta sulla pelle dei nostri pescatori nel nome di un’ideologia ecologista nefasta. Se vogliamo salvare i nostri mari, le nostre comunità costiere, abbiamo bisogno dei pescatori. Bruxelles se lo metta chiaro in testa.