Già questa estate avevo denunciato i corridoi turistici, e adesso la storia si ripete con la stagione sciistica: gli Stati Ue vanno in ordine sparso, l’Europa sta a guardare, e a farne le spese sono la salute dei cittadini e le nostre imprese turistiche. Vietare lo sci in Italia ma consentirlo in altri Paesi d’Europa non avrebbe senso e rappresenterebbe un durissimo colpo a un settore già in difficoltà.
È necessario che nell’Ue vi siano misure coordinate ed eque per impedire il far west a Natale e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Ecco perché, insieme ad altri colleghi della Lega, ho presentato un’interrogazione alla Commissione Ue per sapere che tipo di piani intenda adottare e quali risorse utilizzerà per arginare il grave danno economico causato dell’eventuale chiusura delle piste.
Il governo italiano, nel frattempo, si attivi per tutelare le nostre imprese dalla concorrenza sleale dei Paesi vicini, se ne è capace.