La nuova Pac potrebbe comportare un taglio ai pagamenti diretti per i risicoltori italiani tra il 50% e il 78%, secondo quanto denunciato al ‘Tavolo Riso’, convocato dal sottosegretario Centinaio al ministero delle Politiche agricole. Si tratta di una forte decurtazione, causata dai nuovi parametri di sostenibilità, e che rischia di mettere in ginocchio un comparto fondamentale del made in Italy. Ricordo che l’Italia è il primo produttore europeo di riso e le sue imprese hanno fatto passi da gigante sul fronte della transizione ecologica. Il tutto nel contesto di un mercato europeo in cui i risicoltori italiani pagano un altissimo prezzo da parte della concorrenza di Paesi terzi a causa degli accordi commerciali di Bruxelles. L’Ue non può da un lato aprire la porta al riso estero prodotto con standard ambientali e lavorativi notevolmente inferiori a quelli europei, e dall’altro imporre alle nostre aziende un taglio sui pagamenti sulla scorta di parametri di sostenibilità più stringenti. Il combinato disposto di questa situazione non è solo una palese forma di concorrenza sleale, ma anche un controsenso in termini ambientali: si premiano le produzioni più inquinanti dei Paesi terzi a scapito di quelle più sostenibili dei nostri risicoltori. Tutto ciò è inaccettabile. Il governo lavori a una soluzione per limitare tagli e danni al comparto.