La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in piena campagna per un secondo mandato, ha proposto di nominare un commissario ad hoc per la Pesca nel prossimo esecutivo Ue.
Bella idea, peccato che arriva tardi e che soprattutto poteva farlo prima.
Da anni noi della Lega e le categorie del settore chiediamo a Bruxelles di riconoscere il ruolo specifico e centrale nella pesca nell’economia europea. Visto che sotto elezioni la memoria è corta, ricordo che la von der Leyen, quando fu eletta nel 2019, non solo si oppose alla nostra proposta, ma si dimenticò anche di inserire il nome ‘pesca’ tra i portafogli dei commissari. Solo dopo le proteste nostre e dei pescatori, von der Leyen corresse il tiro, ma di poco: le politiche del settore furono affidate al commissario all’Ambiente Sinkevicius.
La premessa era chiara, e gli atti successivi l’hanno purtroppo confermata: in tutti questi anni, la presidente della Commissione è stata l’artefice di misure, dalle telecamere a bordo del regolamento controlli al Piano d’azione, volte a punire e danneggiare i pescatori. Solo la nostra forte e costante opposizione, che ho portato avanti da unica capogruppo italiana in commissione Pesca al Parlamento europeo, ha permesso di ridurre i danni.
Von der Leyen non ci prenda in giro con delle promesse da campagna elettorale: il suo primo mandato è stato fallimentare. Faremo di tutto perché non vi sia un bis, che sarebbe ancora più disastroso.